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SPORT DELL'EPOCA DEL FASCISMO

Lo SPORT nell'epoca fascista era considerato quasi indispensabile perchè si cercava di rendere tutte le persone, coinvolte nella Grande Guerra, resistenti sul piano fisico e mentale.

Mussolini, dopo che salì al potere volle riqualificare tantissimi aspetti importanti di un Paese che era uscito vincitore dalla Prima Guerra Mondiale, ma che era rimasto lacerato a causa della devastazione in guerra; Mussolini, dunque, non tralasciò alcun particolare, neanche lo sport.

Il Capo del Governo italiano concentrò molte armate nell’attività fisica, essendo lui stesso molto appassionato di sport. Infatti, egli adorava il TENNIS, il NUOTO, la CORSA AUTOMOLISTICA, lo SCI, l’EQUITAZIONE, la SCHERMA e seguiva anche la NAZIONALE italiana di CALCIO di cui discuteva molto con la sua primogenita.

Fu creato l’ENEF, Ente Nazionale dell’Educazione Fisica, il primo ente con il compito di occuparsi dell’educazione fisica all’interno delle strutture scolastiche; veniva assegnato il compito di trasmettere gli ideali e l’insegnamento dello sport ai bambini tra i cinque e i diciotto anni, per poter crescere sul piano fisico e mentale in modo più veloce.

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